In un recente studio condotto da JobPricing, sono state identificate le regioni italiane in cui si registra una maggiore retribuzione. Questo rapporto offre una chiara visione delle regioni più remunerative, analizzando dettagliatamente la situazione salariale in ciascuna provincia attraverso il JP Geography Index annuale.
Questa analisi mette in evidenza le differenze significative nei salari che esistono all’interno del paese, fornendo informazioni preziose sulla situazione economica e lavorativa delle diverse regioni italiane.
Ma come è stata creata questa classifica unica?
Il JP Geography Index si basa su dati accuratamente raccolti nel periodo compreso tra il 2014 e il 2022, provenienti da stipendiogiusto.it, un portale che ha raccolto informazioni su un vasto campione di oltre 600.000 profili retributivi. Il parametro principale utilizzato per valutare la situazione salariale è la Retribuzione Globale Annua Lorda (RGA), che viene ottenuta sommando la retribuzione fissa annua lorda (RAL) e la componente variabile delle retribuzioni percepite dai lavoratori.
Per calcolare la retribuzione media in ogni provincia, il JP Geography Index ha preso in considerazione i diversi livelli occupazionali, inclusi dirigenti, quadri, impiegati ed operai. Questi calcoli si basano su dati provenienti dalle elaborazioni trimestrali delle forze del lavoro, offrendo così una visione completa delle disparità salariali esistenti in tutto il paese. Questa metodologia rigorosa fornisce una panoramica accurata e dettagliata della situazione economica e salariale nelle diverse province italiane.
Indice:
Salari: Disparità Geografiche
I salari sono strettamente influenzati dalle leggi fondamentali della domanda e dell’offerta nel mercato del lavoro. In altre parole, il livello salariale dipende dalla disponibilità di competenze professionali e dalla domanda di tali competenze in una determinata regione. Quando la richiesta di competenze specifiche è elevata, i datori di lavoro sono disposti a offrire salari più alti per attirare e trattenere professionisti qualificati.
Queste differenze nella domanda di competenze e nell’offerta di lavoro possono portare a notevoli variazioni salariali tra diverse regioni, con il Nord e il Sud Italia che rappresentano un esempio emblematico di questo divario. Nel Sud, il divario salariale rispetto al Nord può superare il 14%, una differenza significativa che riflette le differenze nella forza lavoro e nelle opportunità economiche tra queste due macroregioni.
Inoltre, le differenze salariali possono essere evidenti anche tra province confinanti all’interno della stessa regione. Questo può essere attribuito alla presenza di distretti industriali altamente specializzati o a una concentrazione significativa di imprese in alcune aree, creando una maggiore richiesta di competenze specifiche e, di conseguenza, salari più elevati in tali luoghi.
D’altra parte, in regioni in cui i settori economici prevalenti sono a basso valore aggiunto, i salari tendono ad essere inferiori poiché la domanda di competenze altamente specializzate è limitata.
In sintesi, le differenze geografiche nel livello dei salari sono il risultato di complesse dinamiche di mercato, che tengono conto della domanda di competenze, della concentrazione industriale e delle condizioni economiche regionali.
Salari in Aumento
Dopo un periodo di stagnazione, è incoraggiante notare che i salari in Italia sono finalmente in crescita dalla seconda metà del 2022. Nel corso dell’ultimo anno, sia i salari fissi che quelli variabili hanno registrato un aumento medio del 3,3%. Questo sviluppo positivo è stato accolto con favore dai lavoratori in tutto il paese, poiché ha contribuito a migliorare la situazione finanziaria di molte famiglie italiane.
Un aspetto importante di questa crescita salariale è il suo impatto sulle differenze regionali. Le differenze salariali tra il Nord e il Sud del paese si sono ridotte leggermente grazie a questo aumento generalizzato dei salari. Sebbene il divario salariale rimanga significativo, il fatto che sia stato ridotto può essere visto come un segnale positivo di un maggiore equilibrio economico tra le diverse regioni italiane.
Tuttavia, è importante continuare a monitorare questa tendenza per garantire che la crescita salariale sia sostenibile nel tempo e che continui a contribuire a una maggiore equità economica tra le regioni.
Le Regioni in Cui Si Guadagna di Più in Italia
La regione italiana in cui si guadagna di più è la Lombardia, con una retribuzione globale annua lorda di 33.452 euro. Al secondo e terzo posto si collocano il Lazio, con 32.360 euro, e la Liguria, con 32.156 euro. Analizzando la situazione a livello provinciale, Milano si posiziona al primo posto tra le città, con un reddito medio di 36.952 euro, seguita da Trieste (34.555 euro) e Bolzano (34.067 euro). Questa classifica non ha subito variazioni rispetto all’anno precedente.
Un recente rapporto del Centro Studi delle Camere di Commercio Tagliacarne conferma la leadership di Milano, evidenziando uno stipendio medio di 30.464 euro per la popolazione residente nel 2021, più del doppio della media nazionale.
Le Regioni in Cui Si Guadagna di Meno in Italia
La Basilicata si colloca in fondo alla classifica delle regioni italiane in termini di salari più alti, con una retribuzione globale annua lorda media di 26.055 euro. Questa valutazione tiene conto dei dati provinciali all’interno della regione. In particolare, la provincia di Potenza ha una retribuzione media annua lorda di 26.481 euro, mentre la provincia di Matera registra una retribuzione leggermente inferiore, con una media di 25.694 euro.
Questa situazione salariale riflette le sfide economiche e occupazionali che la regione della Basilicata affronta, includendo le dinamiche industriali e la domanda di competenze professionali specifiche nella zona. Per migliorare la situazione economica in queste aree, potrebbero essere necessarie politiche e investimenti mirati per stimolare la creazione di opportunità lavorative e migliorare i livelli salariali nella regione.
La Classifica Regionale per le Regioni Italiane
Ecco la lista completa delle regioni italiane dove si guadagna di più. Per ciascuna regione, sono indicate la provincia con il salario più alto e quella con il salario più basso:
- Lombardia: 33.452 euro. Milano (36.952) – Sondrio (28.856);
- Lazio: 32.360 euro. Roma (33.472) – Rieti (25.885);
- Liguria: 32.156 euro. Genova (33.357) – Imperia (28.108)
- Trentino-Alto Adige: 31.706 euro. Bolzano (34.067) – Trento (31.466);
- Piemonte: 31.448 euro. Torino (32.523) – Asti (28.139);
- Emilia-Romagna: 31.441 euro. Parma (32.622) – Forli-Cesena (28.544);
- Valle d’Aosta: 31.128. Aosta (31.128)
- Friuli Venezia Giulia: 30.872 euro. Trieste (34.555) – Gorizia (30.666);
- Veneto: 30.848 euro. Belluno (31.442) – Vicenza (30.496);
- Toscana: 29.884 euro. Firenze (31.357) – Grosseto (27.542);
- Marche: 28.852 euro. Ancona (30.263) – Fermo (26.990);
- Abruzzo: 28.641 euro. L’Aquila (30.186) – Teramo (27.506);
- Umbria: 28.530 euro. Terni (29.412) – Perugia (28.380);
- Campania: 27.606 euro. Napoli (28.035) – Salerno (26.384);
- Sardegna: 27.294 euro. Cagliari (29.439) – Sassari (25.851);
- Sicilia: 27.289 euro. Palermo (28.629) – Ragusa (24.129);
- Molise: 27.263 euro. Campobasso (27.655) – Isernia (26.626);
- Puglia: 27.261 euro. Bari (28.324) – Taranto (26.080);
- Calabria: 26.631 euro. Catanzaro (27.528) – Crotone (25.455);
- Basilicata: 26.055 euro. Potenza (26.481) – Matera (25.694).