Il 19 settembre 2023 segna un momento significativo nella storia di Instacart, poiché l’azienda ha raccolto un notevole importo di 660 milioni di dollari attraverso la sua Offerta Pubblica Iniziale (IPO). Fondata e con sede principale a San Francisco, Instacart è una società specializzata nella consegna di generi alimentari, che ha emesso 22 milioni di azioni al prezzo di 30 dollari ciascuna. Questo ha portato la valutazione totale dell’azienda a quasi 10 miliardi di dollari, sebbene questo valore sia leggermente inferiore rispetto alla stima effettuata dopo una precedente raccolta di fondi nel 2021, che aveva valutato Instacart a 39 miliardi di dollari.
L’IPO di Instacart ha segnato il suo ingresso nel mercato azionario di Wall Street, con meno del 10% delle sue azioni messe in circolazione.
Il Modello di Business di Instacart
Ma in che cosa consiste il modello di business di Instacart e quali sono gli elementi chiave che hanno attirato l’interesse degli investitori? La società opera nel settore delle consegne a domicilio, sfruttando una vasta rete di oltre 600.000 shopper freelance che si occupano di ritirare gli acquisti da più di 80.000 negozi sparsi negli Stati Uniti. Inoltre, Instacart offre soluzioni tecnologiche avanzate e fa uso di etichette elettroniche per migliorare l’esperienza dei clienti.
La piattaforma di Instacart conta 7,7 milioni di clienti attivi, i quali spendono in media 317 euro al mese. Fidji Simo, l’Amministratore Delegato di Instacart, ha evidenziato il notevole potenziale di crescita nel settore delle consegne di generi alimentari, considerando che negli Stati Uniti l’industria alimentare genera un giro d’affari di 1,1 trilioni di dollari, ma solo il 12% degli acquisti avviene online. Le aspettative di Instacart sono che questa percentuale possa raddoppiare nei prossimi anni.
Instacart sta inoltre lavorando per rafforzare la sua posizione nel mercato, offrendo ai rivenditori una gamma di prodotti e servizi tecnologici che consentono loro di sviluppare piattaforme di e-commerce efficaci, migliorare l’efficienza nelle operazioni di gestione degli ordini, digitalizzare i negozi fisici e offrire servizi pubblicitari.
Le Sfide della Gig Economy
Fondata nel 2012, Instacart è stata una delle prime start-up della gig economy a sfruttare una rete di collaboratori a contratto per fornire servizi on-demand, come la consegna di cibo a domicilio. Molti altri operatori simili hanno faticato a generare profitti e alcuni hanno persino dovuto chiudere i battenti. Instacart si è distinta grazie alla sua capacità di adattarsi e diversificarsi, con un particolare focus sull’ambito della pubblicità.
L’arrivo di Fidji Simo, ex dirigente di Meta Platforms, come CEO nel 2021, ha segnato una svolta significativa nella strategia aziendale. Nel 2022, Instacart ha registrato entrate per 2,5 miliardi di dollari, con un aumento del 39% rispetto all’anno precedente, e un utile netto di 428 milioni di dollari.
Nonostante l’iniziale crescita dovuta al lockdown durante la pandemia, Instacart ha riscontrato un rallentamento nella crescita degli ordini di generi alimentari nel 2021. Tuttavia, l’azienda continua a esplorare nuove opportunità per rimanere competitiva nel settore delle consegne alimentari, dimostrando una notevole capacità di adattamento in un mercato in costante evoluzione.
In sintesi, l’IPO di Instacart rappresenta un importante passo avanti nella sua storia aziendale, offrendo una prospettiva sulle opportunità e le sfide che il settore delle consegne di generi alimentari affronta in un’industria in continua trasformazione. Con il suo solido modello di business e la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato, Instacart sembra ben posizionata per sfruttare appieno il potenziale di crescita nel settore delle consegne di generi alimentari.