News

La Resa dei Crediti Deteriorati in Italia nel 2022: Un Salto nella Gestione Bancaria

L'Italia Riconquista la Stabilità Finanziaria: Un'Analisi Approfondita del Declino dei Crediti Deteriorati nel 2022

L’Italia ha continuato il suo percorso di miglioramento economico nel 2022, registrando un ulteriore calo dei crediti deteriorati e consolidando il suo progresso dallo sconcertante valore di 361 miliardi di euro risalente al 2015 a soli 306 miliardi di euro. Questo trionfo finanziario è stato confermato dall’ultimo rapporto del Market Watch Npl di Banca Ifis, presentato durante la 12ª edizione dell’Npl Meeting a Cernobbio. In questo articolo, esploreremo in dettaglio i punti salienti di questo studio rivoluzionario.

La Decrescita dei Crediti Deteriorati

Il rapporto ha svelato una notevole diminuzione nell’Npe ratio delle banche italiane, sceso dal 17% del 2015 al 3,1% del 2022. Per il 2023, le previsioni indicano la realizzazione di transazioni Npe per un ammontare di 32 miliardi di euro. Un dato degno di nota riguarda il mese di marzo 2023, quando il divario nell’Npe ratio tra le regioni del Mezzogiorno e del Nord Italia è sceso al 2,2%, rispetto al 6,4% del 2015. Questo risultato sorprendente testimonia il successo del processo di derisking delle banche, iniziato nel 2015.

Incremento Modesto in Europa per i Crediti Deteriorati

Mentre l’Italia continua a registrare un netto declino nei crediti deteriorati, il primo trimestre del 2023 ha visto un modesto aumento dell’1% nello stock di crediti deteriorati nei bilanci delle banche dell’Unione Europea. Questo valore è salito da 355 miliardi di euro a 357 miliardi di euro rispetto all’ultimo trimestre del 2022, pur mantenendo costante la percentuale rispetto al totale dei finanziamenti. Questo lieve aumento rappresenta una possibile inversione di tendenza rispetto alla forte riduzione osservata in passato.

Le Prospettive per il Futuro

Il 2023 si preannuncia come un anno promettente per l’Italia, con l’aspettativa che l’Npl ratio si attesti al 3%, ben al di sotto della soglia critica del 5% stabilita dall’European Banking Authority (Eba). Quest’anno dovrebbero concludersi operazioni su Npe (Npl e Utp) per un totale di 32 miliardi di euro, di cui transazioni per 8 miliardi potrebbero essere rimandate al 2024. Nel triennio compreso tra il 2023 e il 2025, dovrebbero chiudersi operazioni del valore di 84 miliardi di euro. Ciò suggerisce che il tasso di deterioramento dei crediti delle banche italiane dovrebbe ridursi significativamente all’1,2%.

Tuttavia, nonostante questi progressi, le banche italiane continuano a presentare un rischio prospettico superiore rispetto alle banche europee, sia per quanto riguarda i crediti classificati in stage 2 che quelli forebone performing. Questa osservazione è stata condivisa da Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, che ha sottolineato: “I bilanci bancari presentano un tasso di deterioramento al minimo storico, inferiore anche ai livelli del periodo antecedente alla crisi del subprime, anche se sui nostri istituti permane un rischio prospettico superiore alla media Ue come confermano i ratios predittivi. Il nostro Market Watch evidenzia un trend positivo del flusso di nuovo deteriorato per gli anni a venire.”

Il Futuro del Mercato Italiano degli Npl

Infine, il rapporto ha enfatizzato che il futuro del mercato italiano degli Npl vedrà un crescente ruolo del mercato secondario, spinto dalla necessità di intervenire sugli incassi delle cartolarizzazioni, con le Gacs (garanzia pubblica sulla cartolarizzazione delle sofferenze) che rappresenteranno un importante componente. È interessante notare anche l’andamento del divario territoriale, con la differenza nel tasso di deterioramento tra Nord e Mezzogiorno che ha raggiunto il minimo storico. Questi dati positivi confermano il ruolo di forte supporto al sistema bancario svolto dall’industria italiana degli Npl.

In conclusione, l’Italia sta vivendo una vera e propria rivoluzione nella gestione dei crediti deteriorati, con un costante calo che promette di ridurre ulteriormente il rischio finanziario nel paese. Tuttavia, rimane la sfida di mantenere questo trend positivo e di affrontare i rischi prospettici in modo adeguato, mentre il mercato italiano degli Npl si evolve verso un futuro più promettente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Apple ha superato di nuovo i $3.000 miliardi! Akio Morita. Citazione Aumento in busta paga Warren Buffet – citazione Elon Musk: etica lavorativa 5 sportivi più ricchi del 2023