Il rapporto recentemente rilasciato dal SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), un organismo indipendente che si occupa della ricerca su conflitti e armamenti, rivela un incremento storico della spesa militare globale, raggiungendo la cifra di $2.240 miliardi nel 2022. Questo rappresenta un aumento del 13% rispetto all’anno precedente, un incremento sostanziale che si può attribuire principalmente al conflitto militare in Ucraina.
La crisi in Ucraina ha avuto un impatto significativo, causando non solo un aumento degli aiuti militari al paese, ma anche un generale aumento della preoccupazione per una potenziale minaccia da parte della Russia. Questi fattori hanno influenzato notevolmente le decisioni di spesa militare di molti Stati.
Nel contesto europeo, si è verificato un marcato incremento della spesa militare. Per la prima volta, le spese sono superiori a quelle del 1989, con un aumento del 30% rispetto al 2013. Tra i Paesi europei, Finlandia, Lituania, Svezia e Polonia hanno registrato gli incrementi più significativi.
Nonostante gli aumenti in Europa, gli Stati Uniti rimangono il più grande investitore mondiale in termini di spesa militare, con un totale di $877 miliardi nel 2022, che rappresenta il 39% della spesa militare globale e triplica l’importo sostenuto dalla Cina, il secondo paese in classifica.
Per quanto riguarda l’Italia, la spesa militare nel 2021 è stata di €24,4 miliardi, pari all’1,37% del PIL. Tuttavia, secondo le stime dell’Osservatorio Mil€x, si prevede un aumento di oltre €800 milioni nel 2023. Tale incremento è attribuito principalmente all’aumento del bilancio ordinario della Difesa, che passerà da €25,9 a €27,7 miliardi, a causa dei maggiori costi del personale militare e delle risorse dirette all’acquisto di nuovi armamenti.
Non è possibile prevedere con certezza come la spesa militare si svilupperà nei prossimi anni. Questo dipenderà da una serie di fattori, tra cui le dinamiche geopolitiche, i conflitti in corso, le percezioni di minaccia e le decisioni di politica interna dei singoli paesi. Tuttavia, alla luce dell’attuale tendenza al rialzo, è possibile che la spesa militare continui a crescere, a meno che non si verifichino cambiamenti significativi nel contesto internazionale.